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Il tempo (ri)organizzato ai giorni del Corona Virus

Non è nuovo che si parli della qualità del tempo che potremmo trascorrere durante questi giorni speciali, fuori dall’ordinario. La nostra quotidianità, fatta di abitudini e routine di cui tutti abbiamo bisogno, viene modificata, in alcuni casi stravolta. Ecco, a mio avviso, il tempo che questa epidemia ci sta regalando non è facile da gestire. Alcuni adulti forse si ritrovano a lavorare quanto prima o più di prima perché il famoso smart working permette loro di ottimizzare anche il tempo dedicato agli spostamenti che diventa così nuovo spazio di produttività, altri invece si trovano a vivere sospesi in questo tempo dilatato e molti di loro, oltre a gestire se stessi, si trovano a prendere per mano anche il tempo dei loro figli.

Qui sorge la prima riflessione: Sappiamo riadattarci? Quanto siamo adatti alla modificabilità? E quanto siamo capaci di insegnarla ai nostri figli? Certo, ad oggi i più contenti sembrano essere loro che percepiscono una vacanza priva di impegni ed obblighi. È normale. Temo però che non sia una percezione imperitura. Sorpassata l’eccitazione iniziale, si aspettano di ricevere organizzazione, si aspettano di trovarsi di fronte adulti che riorganizzano le loro giornate e se possibile, aderiscano ad un modello che al contempo riproponga una routine verosimile all’ordinario ma che fornisca loro la tranquillità e la consapevolezza che l’imprevisto può portare cambiamento ma non per questo si rimane immobili.

Ecco perciò alcune proposte utili:

  • I bambini devono percepire organizzazione perciò comunicate loro il programma della giornata e con chi la affronteranno;
  • Le scuole organizzate trasmetteranno nuovi compiti ogni settimana dunque riproponete al mattino il tempo della scuola, condividete con i bambini i tempi da dedicare a ciascuna materia e ricordate loro che se si manterranno allenati, la ripresa sarà meno faticosa;
  • Lasciate le attività ludiche e creative per il pomeriggio (giocare, disegnare, leggere un libro, vedere un cartone animato ecc.); mantenete intatto anche il tempo dello sport magari sostituendolo con una passeggiata all’aria aperta, una corsetta al parco o una biciclettata,
  • Non isolate i bambini: organizzate con i compagni di classe alcune uscite al parco, o in piccoli gruppi, riuniteli per svolgere i compiti insieme.

Se insegneremo ai bambini a gestire i piccoli imprevisti o i grossi cambiamenti, insegneremo loro a gestire la frustrazione e l’impotenza che si palesano ogni qual volta bisogna subire un evento. Cresceremo così adulti flessibili.

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