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La scuola a distanza: idee per una didattica tecnologica

Questi due termini sembrano ossimorici, molti insegnanti credono che lo siano. Io un po’ credo che lo siano. La scuola è esperienza relazionale a contatto con i ragazzi, dunque come fa questa ad essere proposta a distanza? In questi giorni di crisi sanitaria, la scuola a distanza diventa una alternativa concreta che forse spaventa ma che è necessaria. Io per prima, in quanto educatore scolastico, sento che manca qualcosa, anzi mi manca qualcuno: la relazione con i ragazzi. Purtroppo, la scelta di chiudere le scuole ha portato a un dato di realtà: bisogna rimboccarsi le maniche e imparare cose nuove. E cosa ci dà la possibilità di farlo? La tecnologia. Essa mette a disposizione mezzi e strumenti che possono un po’ riprodurre verosimilmente il setting didattico, certamente virtuale, ma che è in grado di riproporre la routine della didattica tradizionale. È tempo di mettersi in gioco, è tempo che il mondo della scuola lo faccia.

In molte scuole è già presente normalmente il servizio del registro elettronico, ovvero una piattaforma gestita dagli insegnanti per segnare presenze e assenze, descrivere i contenuti di ciascuna lezione e assegnare compiti che i ragazzi, oltre che sul diario cartaceo, possono ritrovare on line. Questo strumento, non basta. Così come non basta a mio avviso limitarsi ad inviare compiti ben scadenzati, pagine di libri da leggere o da studiare, esercizi ed autocorrezioni. Non è nemmeno professionale delegare spiegazioni ed approfondimenti ai genitori. Tutto ciò non basta. Stiamo riproducendo in questo modo una didattica virtuale ma frontale, unidirezionale.

Chiedo scusa, non voglio semplificare, è altrettanto un dato di fatto che tutti noi abbiamo esperienze differenti e competenze digitali diversificate. Il linguaggio informatico non è facilmente accessibile. Non credo che sia questione di età, poiché ho conosciuto insegnanti meno giovani da cui sto imparando molte cose.

Vediamo insieme alcuni vantaggi e come affrontare gli svantaggi di una scuola a distanza:

Vantaggi:

  • Mandare avanti il sistema scolastico e non far perdere tempo di apprendimento prezioso per i ragazzi
  • Mantenere il contatto con gli studenti
  • Dare la possibilità ai nostri alunni di sviluppare nuove competenze digitali necessarie
  • Occasione per gli insegnanti di mettersi in gioco e accrescere a loro volta le proprie skills, confrontarsi con il digitale e forse, per i più resistenti, cambiare idea su di esso
  • Ingaggiare i ragazzi su un piano relazionale diverso perché una nuova occasione di crescita mette in comunicazione emotiva tutti i suoi protagonisti
  • Mettere in gioco nuove modalità di apprendimento perché esse sono diversificate e molti dei nostri ragazzi apprendono meglio attraverso canali multimediali

Svantaggi:

  • Ad oggi, ancora qualcuno non possiede i mezzi per poter affrontare questa proposta (mancanza di computer, tablet etc. o rete internet)
    • Molte delle piattaforme scelte, hanno la possibilità di essere utilizzate attraverso app scaricabili da cellulare, strumento più facilmente in possesso dei genitori; per quanto riguarda internet, grazie alla campagna di solidarietà digitale, molti gestori telefonici hanno messo a disposizione traffico dati gratuitamente da potenziare attraverso il modem oppure attraverso il cellulare che può fornire disponibilità internet attraverso hotspot.
  •  Le reti internet ad oggi sovraccariche possono non reggere il carico dati in circolazione
    • Purtroppo questa è una questione reale da noi ingestibile, facciamo fede ai comuni affinché possano potenziare la rete in questa situazione di emergenza.
  • Non tutti i ragazzi hanno a disposizione una figura adulta in casa che può affiancarli nella gestione degli strumenti tecnologici
    • È importante fornire ai ragazzi dei piccoli tutorial su come accedere alle piattaforme o su come gestire gli strumenti forniti.
  • Per molti permettere l’accesso ad internet incondizionato ai propri figli spaventa
    • È vero, è una questione altrettanto attuale l’accesso ad internet e gli usi che di esso i ragazzi fanno, però esistono dei sistemi di parental control (ovvero dei blocchi) che gli adulti possono attivare per poter delimitare uno spazio “infinito” come quello virtuale. È ora che internet venga riqualificato e usato come spazio di crescita.
  • È facile sovraccaricare i ragazzi di materiale perché proposti in modo disorganizzato
    • È compito degli insegnanti fornire una tabella di marcia utile a favorire l’organizzazione dei ragazzi

Di seguito vediamo invece dei consigli utili e degli spunti pratici per produrre materiale digitale:

Pensiamo ad una lezione, essa è composta da un audio, ovvero la spiegazione dell’insegnante, da un testo di riferimento, cioè il libro, da uno spazio per domande e chiarimenti vissuto dagli alunni, da materiale di approfondimento e di valutazione (quali esercizi e test). Come poter declinare ciascun frammento in una componente digitale? Vediamolo insieme.

  • Il luogo:
    • Innanzitutto è necessario avere un “contenitore”, dunque un’aula all’interno della quale svolgere ciascuna attività. Esistono dunque piattaforme free che permettono tutto questo. Dalla personale esperienza, cito WeSchool. Essa è accessibile da tutti gli insegnanti e da tutti gli studenti attraverso un indirizzo mail e un invito che l’amministratore del gruppo rivolge inviando un link a tutti i futuri partecipanti. Questa classe virtuale è organizzata in pagine che comprendono: un Wall (ovvero una bacheca) sulla quale postare comunicazioni, avvisi e nella quale i ragazzi possono rispondere commentando sotto a ciascun intervento; un Board (ovvero lavagne) all’interno del quale creare cartelle divise per materia, in ciascuna può essere caricato materiale di ogni tipo, formato ed estensione (unico neo, la grandezza consentita, bisogna stare attenti!); è possibile inoltre creare degli esercizi e/o test virtuali di verifica alla comprensione dei contenuti. I risultati di tali test vengono catalogati dagli insegnanti che hanno accesso a una serie di informazioni statistiche sull’andamento e la partecipazione dell’alunno nella piattaforma.
  • Trasmettere la spiegazione:
    • Registrare un audio: è possibile farlo con il proprio cellulare e successivamente mandare il file attraverso la casella mail, scaricarlo e salvarlo. La registrazione può essere fatta anche direttamente su computer.
    • Registrare audio e video: esistono programmi che permettono la registrazione simultanea del proprio audio e del proprio desktop. Ciò può servire per mostrare esercizi, oppure mostrare pagine del libro di testo su cui far seguire i ragazzi (sulla piattaforma sopracitata è possibile farlo, altrimenti consigliamo il programma OBS Studio o Google Loom).
    • Registrare audio e postare una presentazione power point: si può registrare un audio come sopra descritto e separatamente costruire una presentazione con i concetti principali. In questo modo i ragazzi avranno a disposizione, aprendo i file contemporaneamente, di una spiegazione audio e di una scritta.
    • Registrare un video: per i più temerari, consigliamo la registrazione completa di un proprio video, breve chiaro e semplice, della spiegazione. Questo può essere effettuato semplicemente con il proprio cellulare rispettando alcune accortezze comunicative (consigliamo il video “Fare lezione online: video per aiutare gli insegnanti” di @cimdrp). Se si vuole editarlo in modo semplice, il computer mette già a disposizione programmi come Movie maker (per Windows) o iMovie (per Ios), oppure un app utile da usare direttamente da cellulare può essere PowerDirector.
    • Registrazione audio con mappa/schema: ad accompagnare la spiegazione audio si può condividere una mappa riassuntiva che concettualizza tutti i punti chiave, consigliamo l’uso del software gratuito Cmaptools per la creazione di mappe e schemi.
  • Feedback ragazzi:
    • Invio compiti: potete assegnare i compiti sui libri di testo, oppure domande aperte o test a scelta multipla, è necessario successivamente inviare le autocorrezioni degli stessi altrimenti è possibile organizzare chiamate in diretta dove spiegare la correzione oppure fornire uno spazio, successivo alla spiegazione, in cui dare chiarimenti.
    • chiedere ai ragazzi un report delle lezioni audio ascoltate di modo non solo da allenarli a prendere appunti ma da costruire un archivio delle lezioni effettuate, comodo da riprendere una volta tornati a scuola.
    • La piattaforma fornisce la possibilità anche di chat private, strumento utile per raggiungere chi è più in difficoltà, modulando la quantità o la qualità dei compiti.

Ecco, alcuni spunti accessibili per fornire nuovi contenuti digitali. Sono certa che questo tempo porti con sé un valore aggiunto e facendo un bilancio al termine di questa esperienza, sono certa che potremo riempire il nostro bagaglio personale di nuove competenze utili anche alla quotidianità didattica che riprenderemo.

Infine, laddove possibile, suggerisco di incontrare i ragazzi virtualmente, magari dandovi appuntamento settimanalmente con una Live (la piattaforma Weschool, Google o Skype lo consentono) per mantenere una connessione reale.

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